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Esplorate il futuro della pneumatica. Il nostro blog offre approfondimenti di esperti, guide tecniche e tendenze del settore per aiutarvi a innovare e ottimizzare i vostri sistemi di automazione.

Coefficienti di smorzamento degli ammortizzatori - Regolazione per carichi variabili dei cilindri
Cilindri pneumatici

Coefficienti di smorzamento degli ammortizzatori: regolazione per carichi variabili dei cilindri

I coefficienti di smorzamento degli ammortizzatori determinano la forza di decelerazione rispetto alla velocità, con coefficienti regolabili che consentono l'ottimizzazione per carichi variabili compresi tra 5 e 50 kg sullo stesso cilindro. Una regolazione adeguata adatta la forza di smorzamento all'energia cinetica su tutta la gamma di carico, evitando sia un rimbalzo eccessivo (smorzamento eccessivo dei carichi leggeri) sia una decelerazione insufficiente (smorzamento insufficiente dei carichi pesanti), con intervalli di regolazione che in genere vanno da un rapporto di forza di 3:1 a 10:1 a seconda del design e della qualità dell'ammortizzatore.

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L'effetto rimbalzo: dinamica dell'ammortizzazione eccessiva nei cilindri pneumatici
Cilindri pneumatici

L'effetto “rimbalzo”: dinamica dell'ammortizzazione eccessiva nei cilindri pneumatici

L'effetto rimbalzo si verifica quando una pressione di smorzamento eccessiva crea una forza di rimbalzo che spinge il pistone all'indietro dopo la decelerazione iniziale, causata da valvole a spillo troppo chiuse, camere di smorzamento sovradimensionate o smorzamento non adeguato per carichi leggeri. Il rimbalzo si manifesta con un movimento inverso di 2-15 mm seguito da 1-3 oscillazioni prima di stabilizzarsi, aggiungendo 0,2-1,0 secondi al tempo di ciclo e riducendo la precisione di posizionamento di 300-500%. Un ammortizzamento ottimale consente di stabilizzarsi in meno di 0,3 secondi con un superamento inferiore a 2 mm grazie alla corretta regolazione del coefficiente di smorzamento.

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Dinamica del flusso nell'orifizio degli aghi regolabili con cuscinetto
Cilindri pneumatici

Dinamica del flusso nell'orifizio degli aghi regolabili con cuscinetto

La dinamica del flusso nell'orifizio degli aghi a cuscino segue una complessa meccanica dei fluidi in cui il flusso passa da un regime laminare a uno turbolento, con una portata proporzionale all'area dell'orifizio e alla radice quadrata del differenziale di pressione (Q ∝ A√ΔP). La posizione dell'ago controlla l'area effettiva dell'orifizio da 0,1 a 5,0 mm², creando variazioni di portata di 50:1 o più, con un comportamento del flusso che passa da lineare (laminare) a basse velocità a radice quadrata (turbolento) ad alte velocità. La comprensione di queste dinamiche consente una regolazione prevedibile e un'ammortizzazione ottimale in condizioni operative variabili.

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Valvola pneumatica ISO 1219 Simboli - 3:2 vs 5:2
Componenti di controllo

Valvola pneumatica ISO 1219 Simboli: 3/2 vs 5/2

Una valvola 3/2 ha tre porte e due posizioni, ideale per cilindri a semplice effetto, mentre una valvola 5/2 ha cinque porte e due posizioni, progettata specificamente per cilindri a doppio effetto. I simboli ISO 1219 utilizzano riquadri standardizzati con frecce interne per rappresentare i percorsi del flusso d'aria, rendendo facile identificare la configurazione della valvola necessaria per il proprio sistema pneumatico.

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Dinamica dell'arresto di emergenza: calcolo delle forze d'impatto in caso di interruzione dell'alimentazione
Cilindri pneumatici

Dinamica dell'arresto di emergenza: calcolo delle forze d'impatto in caso di perdita di potenza

Le forze d'impatto dell'arresto di emergenza in caso di interruzione di corrente vengono calcolate utilizzando la formula F = mv²/(2d), dove la massa in movimento (m) alla velocità (v) decelera su una distanza (d), generando tipicamente forze 5-20 volte superiori rispetto ai normali arresti ammortizzati. Un carico di 30 kg che si muove a 1,5 m/s con una distanza di decelerazione di soli 5 mm crea una forza d'impatto di 6.750 N rispetto ai 150 N con un adeguato ammortizzamento, causando potenzialmente danni strutturali, guasti alle apparecchiature e rischi per la sicurezza. La comprensione di queste forze consente una corretta progettazione dei sistemi di sicurezza, la protezione dei limiti meccanici e le procedure di risposta alle emergenze.

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